Etica e trading possono convivere pacificamente nella stessa frase?
Certo che sì, anche se comprendo che una conoscenza approssimativa della materia possa lasciare spazio al dubbio.
Gli argomenti che ti propongo a sostegno della mia tesi sono molti, lascia che ne elenchi qualcuno.
Mi rendo conto che il tema è molto ampio, ma cercherò di essere il più sintetico possibile.
Uno degli ostacoli emotivi più grossi che alcune persone incontrano quando si avvicinano al mondo del trading, ha a che vedere proprio con l'etica.
Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto che se vogliamo vivere nel benessere, dobbiamo fare piazza pulita della maggior parte degli stereotipi, dei luoghi comuni e delle credenze sul denaro che la società ci ha propinato fin da quando eravamo piccoli.
Tu cosa pensi del denaro? Cosa pensi delle persone ricche?
Attento a quello che dici eh… scherzo! 😉
Credere che parlare di denaro sia inopportuno, che la maggior parte delle persone benestanti non sia poi così onesta, che per guadagnare molto si debba fare un patto con il diavolo o comunque scendere a compromessi con i propri valori, non è funzionale a nessuno, a maggior ragione a te che vuoi diventare finanziariamente libero.
Raggiungere questo obiettivo significa lavorare per creare abbondanza economica, ma come puoi riuscirci se credi che guadagnando molto metterai a rischio la tua anima perché il trading non è etico? Non puoi.
Ecco perché oggi affrontiamo una volta per tutte questo tema.
È giusto guadagnare senza creare niente di nuovo?
Le persone sono talmente condizionate dai luoghi comuni che finiscono col negare l'evidenza.
Una delle contestazioni più frequenti dei non addetti ai lavori, è che con il trading si guadagnano soldi senza fare niente, costruire niente, o lasciare niente che testimoni il nostro passaggio.
Non è vero.
Noi creiamo ricchezza e la utilizziamo nello stesso modo in cui la usa chiunque altro: per realizzare i progetti che ci stanno a cuore. Il segno del nostro operato è il benessere che viviamo insieme alle persone che amiamo e ce lo meritiamo perché per ottenere risultati positivi studiamo, analizziamo, agiamo, corriamo dei rischi: a volte vinciamo e a volte no.
Ci assumiamo lo stesso rischio professionale di qualunque altro lavoratore che è chiamato a fare delle scelte.
L'etica del lavoro che impone a una persona di impegnarsi al massimo nel ruolo che svolge a livello professionale, vale anche per chi deve rendere conto solo a se stesso.
Che poi, solo a se stesso se non ha una famiglia, perché la pressione emotiva a cui si è sottoposti quando si prendono decisioni che possono influenzare il benessere dei propri cari, è tanta. L'esperienza aiuta - come in qualsiasi altro lavoro - ma non elimina l'incertezza del risultato.
Un imprenditore che sbaglia il lancio di un prodotto rischia l'impresa.
Un poliziotto che commette un errore mette a repentaglio la vita.
Un medico che fa una diagnosi errata può perdere un paziente.
Chi più chi meno, tutti abbiamo delle responsabilità da portare avanti, delle scelte da compiere, delle strade da percorrere.
Ognuno conferma la decisione che ha preso per la propria vita quando si sveglia la mattina e porta avanti i propri impegni; ma chiunque può decidere di cambiare se si rende conto che c'è un'opportunità migliore da cogliere.
Il punto è: per quale motivo l'idea di speculare sul denaro facendo trading non è considerato un guadagno etico?
Perché il grafico che vedi su uno schermo è intangibile e non sembra nemmeno denaro vero? Perché le operazioni di trading non creano beni indispensabili come ad esempio il pane?
Forse, e allora una domanda te la faccio io.
Gli imprenditori che producono auto, abiti e oggetti di lusso fanno qualcosa di più utile secondo te?
Una borsa da 5.000 € è etica? E un paio di scarpe da 1.000?
Sai che non sto buttando sul foglio cifre a caso; non solo c'e chi le produce, ma c'è anche chi le acquista!
E cosa ne pensi invece del trader che guadagna bene e che investe parte dei propri profitti in aziende sostenibili o progetti di beneficenza?
Non intendo fare un confronto tra buoni e cattivi, ma farti notare che le persone sono tutte diverse e che il denaro che possiedono, che guadagnano e che usano, è il mezzo attraverso il quale si esprimono.
Chi ha valori sani, utilizzerà la propria ricchezza per condividere il benessere e magari crearne anche per chi ne ha bisogno; chi è interessato solo a se stesso, resterà chiuso nella propria fortezza dorata e molto probabilmente sarà circondato da persone come lui… perciò occhio alle spalle!
Ma senza scomodare i grandi imprenditori - nei quali forse ti riconosci o forse no -, ti basta pensare alla maggior parte dei lavori moderni o comunque a quelli di stampo intellettuale: avvocati, notai, commercialisti, impiegati amministrativi e consulenti non producono nulla, offrono servizi basati sulle competenze che hanno acquisito nel tempo.
Loro li offrono a un pubblico eterogeneo, io faccio consulenza a me stesso. 😉
E vogliamo parlare di tutto il denaro che guadagnano le persone che offrono intrattenimento? A volte persino a scapito del buon gusto?
In fin dei conti l'etica cos'è: la disciplina che studia il comportamento umano in relazione ai concetti di bene e male.
L'etica applicata alla vita di tutti i giorni si traduce nelle scelte che facciamo, nel motivo per cui le facciamo, nel modo in cui interagiamo con il mondo e coinvolgiamo gli altri nelle nostre azioni. Tutto qui.
Abbiamo il potere di rendere etica ogni azione che compiamo, oppure no.
E il trading cos'è?
In poche parole è un'attività di compravendita di beni materiali e immateriali che si svolge attraverso la Borsa o altri mercati. Seguire e anticipare l'andamento di titoli e valute è una competenza come un'altra e ha un valore economico che puoi concretizzare attraverso le operazioni che svolgi.
Dubbio amletico: ma se io guadagno qualcuno perde?
Credere che il trading non sia etico per questo motivo è ipocrita; perdonami se sono duro ma credo che a volte fatichiamo a mettere in relazione le cose della vita.
Ti faccio una domanda che potrebbe sembrare banale ma che in realtà è utile a chiarire il concetto: non è forse vero che quando ci presentiamo a un colloquio di lavoro non ci interessa il fatto che assumendo noi non assumeranno qualcun altro? Se veniamo scelti al posto di altri - ci diciamo giustamente - è perché abbiamo competenze più adatte a soddisfare le esigenze del datore di lavoro.
Lo stesso vale per il trading.
Spero davvero di essere riuscito a farti riflettere, ma per andare sul sicuro voglio salutarti con una domanda provocatoria: quanto è etico, nei confronti della vita e delle persone che ami, chiuderti dentro a quattro mura per la maggior parte del tempo?
Cercheremo di rispondere ad ogni tuo dubbio riguardo ai percorsi di formazioni o in generale il trading online.
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